18/10/2022
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Il cambiamento climatico è stato descritto come la più grande minaccia sanitaria globale del 21° secolo. Le concentrazioni atmosferiche di gas serra, come anidride carbonica, metano e protossido di azoto, sono aumentate in modo significativo dall'inizio dell'era industriale intorno al 1750, e gran parte di questo aumento si è verificato solo negli ultimi 50 anni circa. Ciò si traduce in un riscaldamento del sistema climatico, nonché cambiamenti nelle precipitazioni e condizioni meteorologiche e climatiche estreme. Questi cambiamenti climatici stanno avendo un impatto ad ampio raggio sui sistemi fisici, biologici e umani della Terra, compresa la salute umana.
In questo articolo mi soffermerò principalmente sull’impatto dell’inquinamento sulle allergie, infatti le temperature più calde e l'aumento della CO 2 hanno un impatto sugli allergeni e sulle malattie allergiche, come l'asma e la rinosinusite allergica.
Esistono oggi prove convincenti di come l'aumento delle temperature e dei livelli di CO 2 influisca sulla produzione di piante e polline.
Uno studio scientifico di Ariano et al., ha studiato le variazioni dei livelli di polline e la sensibilizzazione allergica nella Liguria occidentale, in Italia, a causa dell'esistenza di quasi tre decenni di monitoraggio del polline e dati variabili meteorologici e test cutanei e dati clinici da residenti nel regione. Tali studi descrivono un progressivo aumento della durata della stagione pollinica per la parietaria (+85 giorni), l'olivo (+18 giorni) e il cipresso (+18 giorni). Tutti i pollini monitorati, ad eccezione delle graminacee, hanno mostrato un aumento delle percentuali di pazienti sensibilizzati ai pollini in questi anni, mentre i tassi di sensibilizzazione all'acaro della polvere domestica sono rimasti stabili.
Allergia alimentare
L'allergia alimentare è diventata una preoccupazione molto significativa per la salute pubblica poiché il 4–8% dei bambini e il 3–4% degli adulti nei paesi occidentalizzati hanno un'allergia alimentare. Gli aeroallergeni, e la sensibilizzazione ad essi, sono importanti in alcune espressioni di allergia alimentare.
L'allergia alimentare IgE-mediata ad alimenti comuni, come latte vaccino, uova, soia, noci, grano e frutti di mare (noti come allergeni alimentari di Classe 1), può derivare da sensibilizzazione attraverso il tratto gastrointestinale. Una forma meno riconosciuta di allergia alimentare può verificarsi a causa della sensibilizzazione primaria agli allergeni pollinici omologhi attraverso le vie respiratorie, causando reattività agli allergeni alimentari cross-reattivi (allergeni di classe II).
Pertanto, è probabile che i cambiamenti climatici che determinano una distribuzione alterata di varie piante allergeniche possano, nel tempo, determinare un cambiamento nel modello di allergia alimentare, in particolare quella causata dagli allergeni alimentari delle piante. Inoltre, ci sono ora prove sperimentali limitate che l'aumento delle concentrazioni di CO 2 può alterare direttamente l'allergenicità di alcuni alimenti di origine vegetale.