14/03/2025
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L’insulina è un ormone peptidico prodotto dalle cellule β del pancreas, in risposta ad un pasto.
Dopo l'assunzione di nutrienti, i livelli di glucosio nel sangue raggiungono un livello soglia che stimola il rilascio di insulina da parte delle cellule β pancreatiche. In circostanze fisiologiche, quest’ormone promuove l'assorbimento dei carboidrati in siti chiave di immagazzinamento e consumo, come nel tessuto adiposo e nel muscolo scheletrico, in cui carboidrati vengono immagazzinati come grassi.
La resistenza all'insulina è definita fisiologicamente come uno stato di ridotta reattività nei tessuti è considerata il fattore patogeno di molte malattie, tra cui la sindrome metabolica, la steatosi epatica non alcolica (NAFLD), l'aterosclerosi e il diabete di tipo 2. La resistenza all'insulina si realizza in una condizione nota come prediabete, ed è possibile notare come nel sangue i livelli di insulina aumentino, portando a iperinsulinemia cronica, che con il passare del tempo conduce ad esaurimento delle cellule β del pancreas indotto da iperglicemia e infine al diabete di tipo 2 conclamato.
Come intervenire con la dieta?
Il primo passo è quello di iniziare regolarizzando i pasti sia in termini di quantità che di qualità, non trascurando l’orario di assunzione giornaliera.
L’obiettivo dovrebbe essere quello di consumare la maggior parte degli alimenti, in particolare i carboidrati, a pranzo e nel primo pomeriggio, evitando di cenare in tarda sera.
Inoltre è necessario mantenere un numero regolare di pasti giornalieri senza trascurare la costanza negli orari.
Anche la sequenza dei nutrienti presenti nei pasti svolge un ruolo significativo, poiché cibi come verdure, insalate o zuppe consumati per primi, seguiti da proteine e poi da cibi amidacei, portano a risposte glicemiche e insuliniche migliori.
Nel dettaglio vediamo 5 aspetti fondamentali:
Per quanto riguarda l’approccio dietetico sono disponibili diversi schemi alimentari, come i regimi di digiuno intermittente, che possono migliorare le risposte glicemiche e insuliniche. La perdita di peso è importante per il trattamento della resistenza all'insulina e può essere ottenuta con molti approcci, come ad esempio diete a basso contenuto di grassi, carboidrati, privilegiando lo stile mediterraneo.
Come interventi sullo stile di vita bisognerebbe, invece, realizzare una piccola perdita di peso almeno pari al 7-10% del peso corporeo, 150 minuti di esercizio fisico di intensità moderata a settimana.
Allo stesso modo, anche la riduzione dei carboidrati nei pasti migliora significativamente le risposte glicemiche e insuliniche, ma l'entità di questa riduzione dovrebbe essere individualizzata, centrata sul paziente e monitorata.
Bibliografia:
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